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MELITO. Lavoro in nero e sfruttamento minorile, arrestato imprenditore

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A Melito i Carabinieri hanno arrestato un imprenditore accusato di intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e sequestro di persone.

Le indagini, partite da un controllo in un laboratorio industriale di Melito, dove si lavorano pellami, calzature e borse, hanno permesso ai militari di accertare in un primo momento la presenza di 35 operai, dei quali 14 in nero, e di scoprire in una zona defilata, al di là di una porta blindata, un altro locale dove erano nascosti altri 43 dipendenti, tutti in nero, tra i quali una donna incinta e due minorenni.

I Carabinieri hanno così sequestrato il laboratorio, con le relative attrezzature e hanno contestato sanzioni penali e amministrative per inosservanze sulla normativa della sicurezza dei luoghi di lavoro e su quella relativa agli aspetti igienico-sanitari per 600mila euro.

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Putin: “Possibile tregua in Ucraina per le prossime Olimpiadi”

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Il presidente della Russia, Vladimir Putin, ha confermato di aver parlato con Xi Jinping, l’omologo cinese, circa la possibilità di una tregua in Ucraina in concomitanza delle prossime Olimpiadi.
Anche se il presidente ucraino Voldymyr Zelensky si è mostrato alquanto scettico su questa evenienza.
Il presidente Xi Jinping ha detto che la Cina “sostiene la convocazione di una conferenza di pace internazionale riconosciuta da Russia e Ucraina al momento opportuno con pari partecipazione e discussione equa di tutte le opzioni”.

Russia e Cina s’impegneranno a rafforzare i legami militari, in base alla dichiarazione congiunta firmata a Pechino dai presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping.

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Filippo Mosca: la Corte di Appello rumena conferma la condanna

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La Corte di Appello, in Romania, ha confermato la condanna a 8 anni e 3 mesi di reclusione nei confronti di Filippo Mosca e Luca Cammalleri.
I due giovani, originari di Caltanissetta, sono rinchiusi nel carcere di Porta Alba, a Costanza, in Romania, da oltre un anno, con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti.

Stessa condanna per una ragazza italiana la cui identità è ignota.

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Dopo 35 anni, torna in vita l’antenato di Google: si chiama ‘Archie’

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Con un’operazione tecnologica all’insegna della nostalgia, degli sviluppatori di The Serial Port hanno fatto tornare in vita quel che fu il primo storico motore di ricerca web ‘Archie’, in pratica l’antenato di Google.
Il sistema Archie fu sviluppato, nel 1989, alla McGill University School of Computer Science (Canada) da Alan Emtage, Bill Heelan e Peter Deutsch: è un sistema che permette di effettuare una ricerca di file su server FTP anonimi.
Con l’avvento di Yahoo e Google, però, finì nel dimenticatoio.

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